Castello Scaligero di Sirmione
Vi sono luoghi che affascinano i turisti e i viaggiatori, in cui il connubio tra natura e genio dell’uomo crea delle strutture che sono uniche e che riescono a resistere all’inesorabile trascorrere del tempo. Visitare questi posti vuol dire poter ritornare indietro nel passato, vivendo per alcuni minuti la cultura e la storia che li hanno resi unici. L’Italia è uno dei Paesi in cui la presenza di queste location è molto levata, un esempio è il Castello Scaligero di Sirmione sul Lago di Garda. Il maniero ha sfidato il tempo e le minacce dell’uomo rimanendo intatta arroccata sulla penisola ove sorge la cittadina Sirmione, testimonianza di tempi passati ma luogo da visitare per immergersi nella storia della Regione. È una delle poche fortificazioni medievali rimaste perfettamente conservate, esempio di fortezza lacustre.
La storia del Castello di Sirmione
Sirmione è una cittadina che sorge su una caratteristica penisola che si innesta nel lago di Garda per una lunghezza di circa 4 km e che in alcuni punti prevede una larghezza di soli 120 metri. Il luogo era facilmente difendibile dato l’unico accesso via terra e fu sede di fortificazioni già dall’età romane. Inoltre grazie alla posizione all’interno del Lago di Garda fu anche stazione termale. La costruzione del Castello di Sirmione inizia intorno al XII secolo a opera di una nota famiglia Veronese quella della Scala la quale per rafforzare il suo dominio sulle terre circostanti alla città di Verona decise di fortificare la cittadina di Sirmione con la costruzione del costello. Le fondamenta furono gettate per volere di Leonardino della Scala, podestà di Verona il quale scelse quella particolare location dato che Sirmione si trovava al confine dei suoi possedimenti. La posizione appariva strategica dal punto di vista militare sia per eventuali incursioni da terra che per il controllo di quella parte del Lago di Garda.
Non si conosce l’esattezza della data di costruzione, ma la prima parte del Castello di Sirmione venne edificato sulle rovine di una fortificazione romana già esistente e comprendeva un mastio, tre torri rettangolari e due ingressi che attraverso una serie di porte e ponti levatoi permettevano l’accesso sia alla rocca che al piccolo borgo. Grazie alla durata dell’era scaligera, intorno al XIII secolo la rocca venne ampliata con la giunta della darsena con una cinta muraria che proteggeva il borgo. Con l’annessione dei territori alla repubblica di Venezia nel 1400, il castello continuò ad essere un punto strategico sia per la flottiglia che controllava il lago, che per la difesa dei confini nei confronti degli altri ducati, come quello di Mantova e Milano.
La caduta di Venezia e lo sviluppo di una cittadina come Peschiera non ha toccato la funzione del Castello di Sirmione il quale ha continuato a svolgere funzioni di presidio militare sia durante l’epoca francese che il dominio asburgico fino all’unità d’Italia.
Il castello oggi
Il Castello di Sirmione si presenta ancora in tutta la sua bellezza e integrità. La prima cosa che colpisce il viaggiatore è la sua posizione. Quando fu eretto ha occupato una piccola porzione di terra che ha permesso ai costruttori di farlo circondare completamente dall’acqua. La struttura è quella originale comprendente il mastio alto 47 metri circondato da alte mura possenti che sono caratterizzate da particolari merlature tipiche di tutte le costruzioni scaligere a coda di rondine. La fortificazione è completata da tre torrioni che presentano le stesse merlature. La cinta muraria si estende anche verso il borgo, ma di quella originaria è rimasta solo una torre angolare e la porta merlata che si affaccia su piazza Flaminia. L’accesso oggi è consentito solo dal lato del borgo, lasciando i visitatori affascinati per la sua perfetta conservazione. Le mura massicce sono costruite in mattoni cotti e con pietra che proviene dalla vicina collina di Cortine, in base al tipico sistema caratteristico delle costruzioni medievali del XIII secolo. Il castello non era luogo di residenza del podestà o di signori, per questo quello che risalta subito è la sua semplicità nelle costruzioni che sono possenti ma senza nessuna tipologia di fregio, tipiche di una struttura militare.
La leggenda del Castello di Sirmione
Strettamente connesso alla bellezza artistica e alle linee architettoniche di questo luogo a rendere ancora più affascinante la roccaforte vi è una leggenda che da secoli si tramanda. Miti e racconti non possono non essere parte di un castello come quello di Sirmione che ha visto il susseguirsi di famiglie, Repubbliche e imperi rimanendo intatto fino ai nostri tempi. Anche questa, come in altri manieri d’Italia, è una storia di fantasmi, di eventi crudeli e sanguinosi che affascinano i turisti e i viaggiatori che visitano le stanze dove si sono svolti.
La leggenda racconta di una coppia di sposi, Ebengardo e Arice, i quali vivevano del loro amore e in piena armonia nel castello di Sirmione. In una notte buia e tempestosa, bussò alla porta principale un cavaliere, un certo Elaberto, Marchese del Feltrino il quale chiese di potersi rifugiare per la notte e asciugarsi dalla pioggia. I due giovani decisero di buon grado di ospitarlo, ma spesso le buone azioni sono l’inizio per una successiva tragedia. Infatti Elaberto rimane impressionato della bellezza di Arice e perde completamente la ragione dal desiderio di possederla.
Così Elaberto attese che Ebengardo e Alice ritornassero a dormire nelle loro stanze e folle dalla volontà di giacere con la donna, si intrufolò nella camera di lei cercando di violentarla. Arice si difese con tutte le sue forze e iniziò a gridare contro Elaberto il quale preso alla sprovvista da tanta resistenza e bruciando di folle desiderio accoltellò la donna a morte. Ma le urla erano state sentite dal marito il quale una volta entrato nella stanza trovando la moglie morta uccide Elaberto. La leggenda vuole che Ebengardo si aggiri ancora disperato tra le stanze del castello sofferente per non essere riuscito a proteggere l’amata.
Cosa vedere al Castello Scaligero di Sirmione
I miti arricchiscono la storia di un luogo, anche se il Castello di Sirmione ha una sua bellezza intrinseca che trasferisce in ogni visitatore emozioni uniche e intense. Per entrare nella roccaforte si accede attraverso una stretta in pietra e costeggiata da parapetti merlati che conduce a un ponte levatoio e alla porta di accesso ad arco. Percorrendolo sembra di ritornare indietro nel passato in un medioevo che continua ad esistere grazie a questa struttura. Superato l’arco di ingresso ci si trova nel cortile principale e si rimane subito impressionati dall’altezza del mastio. Sarà possibile visitare i suoi sotterranei con le celle di prigionia e la presenza di ruderi di epoca longobarda e romana su cui furono erette la cinta muraria. All’interno del grande portico è presente un’ampia scala composta da 146 gradini che conduce ai camminamenti superiori di ronda, dai quali sarà possibile osservare la darsena. Attraverso un ingresso e un ponte levatoio sarà accessibile anche il camminamento della darsena del Castello Scaligero di Sirmione caratterizzato dalle stesse merlature a rondine fino alle due torri di guardia posizionate sui lati. La costruzione di queste ultime e la mancanza di merlature ma di un tetto, sottolineano la differenza di epoca storica. Proseguendo e superando la prima torre di guardia sarà visibile il fossato esterno che si immette nel lago. La costruzione della darsena presente oggi è quella che fu edificata durante la dominazione della repubblica di Venezia e che sostituì quella precedente in legno.