Fortezza di Peschiera
Peschiera del Garda si trova nel punto più a sud del lago, sulla sponda veronese, all’origine del fiume Mincio che ne rappresenta l’unico emissario e che divide in due la cittadina. Il suo nucleo storico si sviluppa su tre isolotti situati proprio all’imbocco del fiume, collegati tra loro e con la terraferma da una serie di ponti che già due millenni fa consentivano l’accesso e la difesa del borgo, originariamente composto solo dalle isolette.
Oggi il centro abitato si sviluppa ai due lati del Mincio, in particolare verso Sirmione, giungendo con le sue ultime propaggini proprio a ridosso del confine con la regione Lombardia e comprendendo anche parte del territorio chiamato Lugana, zona di produzione del famoso e pregiato vino omonimo.
La posizione strategica dell’abitato ne ha agevolato lo sviluppo sin dall’epoca romana, grazie alla possibilità di sfruttare il Mincio come via di comunicazione con gli insediamenti nella Pianura Padana, prima fra tutte la città di Mantova, e con il Mare Adriatico tramite il Po. Le prime fortificazioni risalgono proprio al periodo della dominazione romana, poiché Peschiera – che allora si chiamava Arilica – era sede della flotta navale lacustre dell’Impero. L’attuale struttura della Fortezza di Peschiera del Garda risale però al XIV secolo, durante il dominio della cittadina da parte degli Scaligeri, quando Mastino della Scala dispone la costruzione della Rocca e delle possenti mura difensive che circondano l’abitato su cinque lati, vista la forma vagamente pentagonale del territorio sito tra il Mincio e il lago.
Nel secolo successivo il borgo passa sotto il dominio della Repubblica di Venezia, che decide di sfruttare l’importanza strategica del borgo rinforzando e adeguando le fortificazioni esistenti secondo i nuovi criteri dell’epoca, creando cinque baluardi – o bastioni che dir si voglia – agli angoli delle già esistenti mura turrite. Vengono inoltre aperti due opposti accessi alla Fortezza di Peschiera, Porta Verona e Porta Brescia, rivolti per l’appunto in direzione delle due città e ancora attualmente esistenti e percorribili. Il varco di Porta Brescia è solo pedonale e dall’isolotto più a sud, sul quale si sviluppa il centro storico vero e proprio della cittadina, conduce non distante dall’inizio del turistico Lungolago Mazzini, zona residenziale con bellissimi scorci panoramici. Porta Verona si apre invece sull’isolotto più a nord, e si può attraversare in macchina provenendo dalla sponda veronese che subito dopo Peschiera si sviluppa verso nord in direzione di Lazise, Garda, Bardolino e naturalmente della famosissima Gardaland.
Dal medioevo a oggi
Sempre sotto il dominio della Serenissima, la Fortezza di Peschiera subisce nuovi interventi di modifica pur mantenendo la struttura pentagonale con i cinque baluardi – chiamati Bastione Feltrin, Bastione San Marco, Bastione Querini, Bastione Tognon e Bastione Cantarane – agli angoli della cinta muraria: l’interno della Rocca Scaligera, fortificazione nella zona sud dell’isolotto meridionale, viene trasformato in un terrapieno così da consentire l’uso dell’artiglieria che andava diffondendosi intorno alla metà del Cinquecento. La struttura fortificata resiste nei secoli nonostante le vicissitudini e le guerre che si svolgono in quel periodo, e al termine del dominio veneto la città passa sotto il controllo dell’Impero austriaco rimanendovi sino a quando viene annessa al Regno d’Italia.
Sotto la dominazione austriaca, interrotta brevemente dalla conquista da parte di Napoleone durante la campagna d’Italia, le fortificazioni vengono ulteriormente rafforzate e Peschiera diventa uno dei quattro vertici del complesso sistema difensivo austro-ungarico denominato Quadrilatero, unitamente a Mantova, Verona e Legnago. Per rafforzare la sicurezza dell’intera Fortezza di Peschiera, gli austriaci costruiscono intorno al 1850 una serie di forti nelle immediate vicinanze della già fortificata cittadella, alcuni dei quali ridotti ormai a pochi ruderi. L’intero nucleo della cittadina è costituito da un’unica piazzaforte, con all’interno numerose caserme, padiglioni militari, forti e polveriere, e solo al termine della terza guerra di indipendenza Peschiera perde la sua importanza strategica per trasformarsi poi, nel corso del XX secolo in un importante centro turistico.
Cosa vedere nella Fortezza di Peschiera
Dopo aver visto la lunga e travagliata storia del nucleo storico della cittadina lacustre, non resta che tornare ai giorni nostri e suggerire un interessante itinerario per chi voglia conoscerla meglio girovagando per le strette stradine del centro con una gita che sarà una gioia per gli occhi. Prima di tutto, il miglior sistema per godere di tutte le bellezze che l’antica Arilica può offrire è una visita a piedi, arrivando indifferentemente da Porta Verona o Porta Brescia. La presenza di un ampio parcheggio lungo via Valeggio, sulla sponda est del Mincio molto vicino al ponte che conduce a Porta Verona, suggerisce comunque di cominciare da qui la visita.
Appena superato il ponte e varcata la porta, sulla sinistra si staglia il Bastione San Marco e si apre il cancello che conduce alla Caserma dell’Artiglieria, grande arsenale risalente al XIX secolo e voluto dal feldmaresciallo Radetzky durante il dominio austro-ungarico. La struttura è stata recentemente restaurata ed ospita al suo interno l’Archivio Storico e la Biblioteca Civica, entrambi visitabili, ed è utilizzata anche come spazio per mostre, eventi, spettacoli musicali e teatrali. Sempre nel compendio dell’arsenale è ospitato anche il Museo della pesca e delle tradizioni lacustri, sito nella sala Radetzky e dedicato a chi ha vissuto e vive il lago nei suoi aspetti più duri e faticosi; lungo una serie di stanze che compongono un percorso ideale, il visitatore si trova immerso in un contesto storico che ben illustra la difficile vita dei pescatori durante i secoli, con pregevoli reperti storici quali antiche imbarcazioni e attrezzature per la pesca d’altri tempi.
A destra di Porta Verona, dopo aver superato l’edificio che ospita la Scuola Allievi Agenti Polizia di Stato, si inizia a costeggiare il Parco Catullo, che durante il medioevo era utilizzato come spazio per la coltivazione degli ortaggi destinati a sostentare gli abitanti della Fortezza di Peschiera. Oltre il parco si incontra la Palazzina Storica, già sede del comando dell’intero presidio fortificato, nella quale Vittorio Emanuele III ha riunito gli alleati l’8 novembre 1917 per il Convegno di Peschiera che ha dato vita alla strenua resistenza sul Piave dopo la disfatta di Caporetto e alla successiva vittoria della Grande Guerra.
A questo punto si lascia l’isolotto settentrionale e si attraversa un corto ponte che supera uno dei rami di uscita del lago e conduce al centro storico vero e proprio, costituito da un guazzabuglio di stradine ricche di osterie, bar, ristorantini, e negozi fra i quali perdersi senza pensieri. Una sosta per un aperitivo o per un pranzo tipico consente al visitatore di stuzzicare l’appetito con il classico spritz e di saziarlo poi con un piatto di sarde in saor, di risotto con la tinca o di bigoli con le sarde, rigorosamente accompagnato da un bicchiere di Lugana; il vino tipico del territorio è stato tra i primi a potersi fregiare del marchio Denominazione di Origine Controllata D.O.C. sin dal 1967.
Sull’isolotto meridionale si possono visitare il porticciolo, che si protende con una lingua di terra verso il lago e dal quale partono i battelli per le gite turistiche, e le imponenti fortificazioni che si affacciano prevalentemente verso la parte di cinta muraria nella quale si trova Porta Brescia. Da qui vale la pena percorrere l’antico camminamento di ronda che collega i bastioni Feltrin e Tognon, innalzandosi quel tanto che basta per godere di scorci panoramici su tutta la Fortezza di Peschiera del Garda e sul lago che proprio lì ha la sua estremità meridionale. Nella parte più a sud della cittadella fortificata si trova la Piazza d’Armi (o Ferdinando di Savoia secondo la più recente toponomastica), dove spicca il Bastione Cantarane e il Complesso della Rocca Scaligera; sulla piazza si affaccia anche la bella chiesa parrocchiale di San Martino, accanto alla quale si possono ammirare alcuni resti di un antico abitato di epoca romana, protetti dagli agenti atmosferici e risalenti alla fine del primo secolo a.C.
Proseguendo lungo la Piazza d’Armi si giunge al secondo ponte che collega tra loro i due isolotti, il Ponte dei Voltoni, realizzato con spettacolari archi in cotto; dal ponte si possono ammirare le barche dei pescatori di Peschiera ormeggiate al riparo e l’ampio parco che si estende sull’Isola dei Terrai, un altro lembo di terra circondato dalle anse tortuose del fiume Mincio ma non raggiungibile a piedi. La visita si conclude ritornando verso l’ingresso ovest della cinta muraria e attraversando Porta Brescia, passaggio solo pedonale verso la terraferma; fuori dalla Fortezza di Peschiera si torna al presente, nella moderna cittadina con le strade che costeggiano l’imponente cinta muraria e regalano un panorama impensabile prima di visitare questo borgo veneto.
Per chi volesse approfittare delle possibilità offerte dal comprensorio turistico della zona, è possibile prenotare una visita guidata della durata di circa 35 minuti attraverso la fortezza, oppure un’interessante gita in barca attorno alla cinta muraria, disponibile da marzo a ottobre e con la possibilità di scaricare un’app all’imbarcadero con la descrizione storica delle fortificazioni e di Peschiera; entrambe le visite prevedono la possibilità di usare o meno un’audioguida, per consentire anche agli stranieri di acquisire al meglio tutte le informazioni utili.