La Valle delle Cartiere
La Valle delle Cartiere presso il comune di Toscolano Maderno, sponda bresciana del Lago di Garda, rappresenta un must to see per tutti gli amanti delle passeggiate nella natura, ma anche per chi apprezza immergersi nella storia industriale del nostro bel Paese. Un tempo centro cartario del Nord Italia di primissimo livello, oggi è un importante sito di archeologia industriale, che ospita anche un museo, la cui visita è consigliatissima.
Valle delle Cartiere: un importante polo industriale sul Garda
La presenza del fiume Toscolano, e quindi la grande disponibilità di acqua, contribuì a fare della valle il luogo ideale per la realizzazione di un polo cartario. Lungo entrambe le sponde del fiume si disposero, a partire dalla fine del XIV secolo, ben sessantuno cartiere. La prima era già perfettamente funzionante nel 1381, l’ultima chiuse i battenti nel 1962.
Il grande numero di opifici racchiusi in uno spazio relativamente ridotto si spiega con la necessità di sfruttare l’energia idraulica del fiume. Le località di Quattroruote, Lupo, Vago, Maina inferiore ospitavano tutte una cartiera; Caneto ne aveva due e così Covoli; tre fabbriche si trovavano alle Garde, ben quattro a Maina superiore e addirittura cinque sono state localizzate a Luseti.
A questo importante polo industriale si accedeva a fatica attraverso impervi sentieri che si snodavano tra le profonde gole della valle, spesso strette tra ripide pareti di roccia. Per questo nel 1872, grazie all’appoggio di sette industriali cartai, si costruì una nuova strada che superava la gola delle Garde con quattro gallerie: oltre ad essere più sicura, riduceva notevolmente i tempi di percorrenza andando ad incidere in maniera positiva anche sui costi del trasporto delle materie prime e del prodotto finito.
Il declino della valle delle cartiere come centro cartario iniziò con il XX secolo, quando l’energia elettrica andò a sostituire l’acqua del fiume come spinta motrice delle fabbriche. L’attività è stata quindi trasferita a Toscolano, dove lo stabilimento conta al giorno d’oggi 370 dipendenti e la produzione continua a pieno regime.
Un museo naturalistico a cielo aperto
La bellezza della Valle delle Cartiere non risiede solo nell’essere un pezzo di storia industriale del nostro Paese, ma anche se non soprattutto nel suo lato naturalistico. Il paesaggio, tra un verde rigoglioso e selvaggio e profonde forre, è inciso dal corso del fiume che ha segnato di fatto l’utilizzo dell’intera area. La natura si sta riprendendo poco alla volta i suoi spazi andando a fondersi con i ruderi delle fabbriche abbandonate.
Inserita nel Parco Alto Garda Bresciano, la valle ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio museo a cielo aperto in grado di regalare paesaggi dall’impatto fortemente suggestivo ed emozionale. Numerosi sono i sentieri da percorrere a piedi senza particolare fatica, oppure in bicicletta e persino a cavallo, potendo godere di panorami mozzafiato e respirando aria buona di montagna.
Nella località di Luseti è possibile ammirare un edificio non in rovina. Si tratta della piccola chiesa dedicata ai Santi Giacomo e Filippo, risalente al XVI secolo. Oggetto di un restauro recente che ha messo in risalto le eleganti decorazioni in stucco dell’interno, emerge improvvisa in una zona oggi desolata, ma un tempo attivissima grazie alle sue cartiere.
Un sito archeologico da valorizzare
Tra il 2000 ed il 2006 la Valle delle Cartiere, di cui è stato riconosciuto il grande interesse come sito di archeologia industriale, è stata oggetto di diverse campagne di scavo condotte dal professore Gian Pietro Brogiolo dell’Università di Padova. L’obiettivo è stato quello di riuscire a valorizzare l’intera area riportando alla luce i resti delle antiche cartiere di Toscolano Maderno. Alcuni edifici in località Gatto, Maina di Mezzo e Maina Superiore sono stati restituiti alla vista strappandoli alla folta vegetazione che li ricopriva. Di grande importanza è il ritrovamento di diverse vasche di pietra che venivano utilizzate per la battitura degli stracci, materia prima dalla quale veniva ricavata la carta. Queste ed altre strutture recuperate costituiscono una serie di documenti interessantissimi per ricostruire l’antico metodo di lavorazione artigianale della carta.
Il Museo della Carta
Un intero percorso che attraversa il mondo della produzione cartaria è stato ricostruito al Museo della Carta, ospitato nei locali dell’ultima fabbrica della valle delle cartiere (quella di Maina Inferiore, che chiuse nel 1962), oggi completamente ristrutturati. È un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, che affonda le sue origini nel Medioevo e prosegue fino al Novecento, attraverso l’esposizione di macchine, torchi, tini, pestelli, vasche di macerazione.
Un museo alla portata di tutti, anche dei più piccoli, che si propone di essere non solo un mero contenitore di oggetti, ma anche un luogo di sensibilizzazione verso tematiche importanti, come l’ambiente e lo spreco.