Vittoriale degli Italiani
Gardone Riviera, una delle perle della riva bresciana del Lago di Garda, ospita il Vittoriale degli Italiani, un complesso di edifici, giardini e corsi d’acqua concepito da Gabriele D’Annunzio con l’aiuto dell’Architetto Gian Carlo Maroni.
Il poeta-soldato volle allestire un monumento alle sue gesta, per affidarle alla memoria del tempo.
Passeggiando all’interno di una cinta muraria, tra vie e piazzette, il visitatore potrà ammirare la residenza del poeta, partecipando a una visita guidata, oltre alle diverse strutture commemorative. Nel parco è stato anche costruito un grande teatro all’aperto, posto in una magnifica posizione sul Lago di Garda.
Una visita alla cittadella che compone il Vittoriale degli Italiani rappresenta un’occasione imperdibile, per cogliere lo spirito del tempo in cui il D’Annunzio ha espresso la sua arte e il suo carattere eccentrico.
Già all’ingresso, il visitatore è accolto da insegne, motti ed elementi commemorativi che ricordano le sue imprese eroiche per tutto il percorso verso l’abitazione del poeta.
La Fondazione, che dalla morte di Gabriele D’Annunzio si occupa della gestione e conservazione del complesso, garantisce un livello di manutenzione e organizzazione dei percorsi di visita che non tradiranno le aspettative dei visitatori.
Il Vittoriale, oltre ad essere una struttura di tipo museale, visitabile tutto l’anno, ospita un calendario tradizionalmente ricco di eventi di interesse artistico e culturale che costituiscono un ulteriore motivo per visitare il complesso.
La Prioria del Vittoriale. L’ultima dimora di Gabriele D’Annunzio.
La villa del vittoriale, originariamente una casa colonica di proprietà del critico d’arte tedesco Henry Thode, venne trasformata dal poeta in una villa-museo che rappresentasse appieno quello che lui stesso definiva il suo “vivere inimitabile”.
Il visitatore resterà colpito dalla ricchezza evocativa che il D’Annunzio volle conferire alla sua residenza. Damaschi alle pareti, motti iscritti sulle travi, giochi di simboli e sacralità, determinano il carattere unico di questa casa.
Le stanze del Vittoriale degli Italiani sono colme di oggetti particolari e i libri sono conservati in quantità sterminata. I giochi di luce e tendaggi generano un’atmosfera soffusa che avvolge i diversi ambienti che il poeta, “operaio della parola” come era solito definirsi, attribuì con il suo inconfondibile stile alle fasi della sua vita.
Gli spazi comprendono la “stanza del lebbroso”, ossia la sua dimora finale, in cui spicca il “letto delle due età”, e la sua “officina”, ossia il luogo dove si dedicava alla scrittura.
Il visitatore potrà accedere anche alla sala della musica, dove il D’Annunzio amava trascorrere tempo ascoltando il canto della sua ultima amante, Luisa Bàccara.
Il Museo D’Annunzio Eroe
D’Annunzio volle celebrare i suoi cimenti arditi e le imprese del popolo italiano nella Grande Guerra. Morì prima di avviare la costruzione di un museo dedicato alla sua retorica del coraggio, dell’interno e della forza. Tuttavia, nel 2000 sono stati aperti al pubblico i locali detti “Schifamondo” per esporre il patrimonio storico militare presente nel Vittoriale degli Italiani. Il nome poco fortunato dell’allestimento, Museo della Guerra, venne cambiato in Museo D’Annunzio Eroe nel 2011, anno in cui venne esteso a due nuove sale di cimeli dannunziani provenienti da una collezione privata.
Il museo contiene manoscritti, bandiere, medaglie e decorazioni e dipinti che ritraggono il D’Annunzio in divisa. In particolare, tra i ricordi della vita da aviatore del poeta, è conservato ed esposto nel museo, il libriccino delle Lettere di Santa Caterina che Gabriele D’Annunzio porto con sé durante il volo su Vienna.
Auditorium del Vittoriale
Il Vittoriale degli Italiani accoglie un teatro che può contenere un pubblico di duecento persone. Il D’Annunzio volle che la struttura fosse adibita a convegni, mostre ed eventi. La cupola dell’auditorium ospita in sospensione il velivolo su cui D’Annunzio sorvolò Vienna il 9 agosto 1918 lanciando volantini di propaganda militari sulla popolazione austriaca.
Anfiteatro
Oltre all’auditorium, il Vittoriale degli Italiani ospita un teatro all’aperto, che D’Annunzio volle nello stile del Teatro Grande di Pompei. Un’opera così maestose richiese molto tempo per la realizzazione, tanto che né il poeta né l’architetto Maroni ne videro la costruzione.
La posizione privilegiata che occupa oggi il Teatro all’Aperto incanterà i visitatori. Gli spettacoli si svolgono in una cornice in grado di proiettare lo sguardo degli spettatori oltre il palco, verso il promontorio di Sirmione, il Monte Baldo, la Rocca di Manerba e l’isola di Garda. L’anfiteatro contiene 1.500 spettatori.
Villa Mirabella
Al Vittoriale di Gardone non può mancare una foresteria. Villa Mirabella ospitò artisti e letterati, ma soprattutto la moglie del poeta, Maria Hardouin di Gallese, che si trasferì nella villa in via definitiva alla morte del marito. Villa Mirabella è aperta al pubblico solo per le mostre temporanee.
Canile e cimitero dei Cani
D’Annunzio amava i levrieri e dispose la costruzione di un ricovero adeguato per i suoi cani. Dal canile, riaperto di recente al visitatore, è visibile la Nave Puglia.
Accanto al muro di cinta del Casseretto, nel giardino della Prioria, si trova il cimitero dei cani del poeta, dove si trova una lapide su cui è iscritto un componimento che il poeta dedico ai suoi levrieri nel 1935.
MAS 96 e Regia Nave Puglia nel Vittoriale degli italiani
L’intera impostazione della cittadella dannunziana rispecchia la volontà del poeta di affermare e celebrare il valore, la potenza e il successo delle imprese eroiche, talvolta guidate da coraggio cieco, che ispiravano la propaganda e la retorica dei primi novecento.
Il MAS 96 (motoscafo anti sommergibile 96), oggi collocato nel parco del Vittoriale degli Italiani, ricorda la famosa Beffa di Buccari, a cui D’Annunzio partecipò, portando a termine con successo un raid militare in cui egli stesso affermò di aver “osato l’inosabile”.
Nel parco del Vittoriale è conservata anche la Regia Nave Puglia, donata dall’Ammiraglio Thaon di Ravel. La nave ospita il Museo di Bordo, dove il visitatore potrà trovare alcuni pregevoli modelli di navi da guerra.
I giardini e il parco
Gli edifici e le strutture citate non sono gli unici elementi che cattureranno sicuramente l’interesse del visitatore verso il Vittoriale degli italiani. I giardini e il parco sono attraversati da un percorso suggestivo tra corsi d’acqua come la Valletta dell’Acqua Savia e la Valletta dell’Acqua Pazza.
Il visitatore troverà il Lago del Cigno e la Fontana del Delfino.
Arengo
In un boschetto di magnolie, D’Annunzio volle un luogo sacro, destinato a commemorare le sue imprese, che venne chiamato Arengo. Il luogo, in cui si svolgevano rituali di celebrazione, ospita 27 colonne simboliche, un trono e sedili in pietra oltre ad una colonna del giuramento.
Mausoleo
Lo stile architettonico del Mausoleo ricorda i sepolcri a tumulo romani, costruiti a gironi in pietra che commemorano le vittorie degli Umili, degli Artieri e degli Eroi. Il sepolcro di D’Annunzio è posto al l’apice, sorretto da arche in marmo. D’Annunzio non vide l’opera compiuta, ma fu lui stesso a disporre che il Mausoleo fosse eretto sul colle più alto del Vittoriale degli Italiani, chiamato Colle Santo.
Alcune curiosità
Il Libro Segreto di Gabriele D’Annunzio contiene un commento autografo del poeta che descrive con chiarezza come interpretò il progetto del Vittoriale degli Italiani e quanto la cittadella lo rappresenti. La pagina recita: “Ho fatto di tutto me la mia casa, e l’amo in ogni parte. Se nel mio linguaggio la interrogo, ella mi risponde nel mio linguaggio.”.
L’eclettismo del D’Annunzio si respiri in ogni angolo e ogni particolare del complesso è stato pensato per evocare suggestioni e trasmettere messaggi.
Il poeta volle che sulla tavola della sala da pranzo, nella Prioria, venisse posta una grande tartaruga di bronza, come monito agli ospiti di evitare ogni forma di ingordigia.
Sempre nella Prioria, ad esempio, la prima stanza che si incontra era destinata agli “ospiti non benvenuti”, a cui era impedito procedere oltre o che erano destinati a subire lunghe attese.
Il Vittoriale degli Italiani è disseminato di simbologie e di motti. Un’architrave all’ingresso del Giardino della Prioria ospita la scritta “Rosam Cape, spina cave”, che tradotta dal latino invita a cogliere le rose ponendo attenzione alle spine, con chiara allusione romantica.
Il progressivo allestimento del complesso ha richiesto delicate fasi di progettazione per ottenere l’effetto suggestivo desiderato. Non è infatti comune trovare una nave nel parco di una villa.
La vista della prua della Regia Nave Puglia è emozionante. Lo stupore cresce se si pensa che la nave venne smontata e trasportata nel parco della dimora dannunziana per ricostruirne la prua e gran parte delle strutture superiori, quale il ponte, il castello e l’artiglieria. All’ingegnere che si occupò della ricostruzione, Silla Giuseppe Fortunato, chiesero di orientare la prua verso il Mare Adriatico, su cui la nave prestò servizio durante la Grande Guerra.