Castello Scaligero di Malcesine
Malcesine è un incantevole paesino italiano situato nella provincia di Verona (città dalla quale dista circa 60 km), nella regione Veneto, affacciato sulle acque del lago di Garda.
La particolarità di questo piccolo borgo medioevale è indubbiamente la sua posizione strategica tra il Monte Baldo, gli infiniti campi di olivi e le acque azzurre del lago. Osservano la sponda ovest è impossibile non notare l’imponente struttura scaligera ossia il Castello di Malcesine, nonché il suo simbolo insieme al Palazzo dei Capitani. Malcesine conserva ancora alcuni aspetti tipici del periodo medioevale e preistorico. Infatti, dopo diversi studi archeologici sono state scoperte numerose strutture su palafitte risalenti a migliaia di anni fa.
La storia del Castello di Malcesine
Come molte regioni del nord Italia, anche il Veneto, e in particolare il territorio che attualmente corrisponde alla provincia di Verona, è stata interessata da diverse invasioni ad opera di popoli provenienti dal Nord Europa. Furono proprio i Longobardi che costruirono un castello a picco sulle acque del lago di Garda che, durante il 590, fu distrutto dai Franchi. Tuttavia, questo stesso popolo iniziò i lavori di riedificazione delle mura del castello, all’interno del quale alloggiò, durante il IX secolo, il re Pipino. Quest’ultimo, infatti, si recò a Malcesine per visitare i Ss. Benigno e Caro.
Il territorio fu invaso successivamente dagli Ungari, i quali, invasero il territorio e introdussero il castello tra i feudi vescovili veronesi.
Nel 1277 il Castello di Malcesine divenne di dominio di Alberto della Scala e rimase tra i possedimenti di questo casato fino al 1387. Solo poi, grazie ai signori di Verona di questa casata, furono eseguiti i lavori di restauro secondo lo stile del tempo. Proprio da quel momento il Castello di Malcesine acquisì il nome di Castello Scaligero.
Successivamente, nel 1387, i Visconti di Milano lo occuparono per 16 anni, fino al 1403. Due anni più tardi, nel 1405, la Repubblica di Venezia acquisì il Castello tra i suoi possedimenti.
Dopo un centinaio di anni, nel 1506, l’Impero riuscì a riconquistare il possesso del Castello Scaligero di Malcesine restituendolo alla Repubblica dal 1516 al 1797, anno in cui fu ceduto ai Francesi. Solo un anno più tardi, nel 1798 arrivarono sul territorio gli Austriaci che si insediarono all’interno della struttura fino al 1866. Durante la loro permanenza effettuarono delle piccole modifiche e alcuni restauri, tutt’oggi visibili. Con la fine della dinastia il Castello di Malcesine venne incorporato ai possedimenti della regione Veneto che se ne occupò internamente.
Infine, il castello venne dichiarato monumento Nazionale il 22 Agosto 1902.
Tour all’interno delle mura del Castello di Malcesine
Il tour all’interno del Castello Scaligero di Malcesine comincia dal giardino. Sul lato sinistro rispetto all’ingresso è possibile ammirare la Casermetta, un palazzo di piccole dimensioni che ospitava il guardiano del castello. Al termine del cortile vi è un terrazzo a picco sul mare, posizionato ad un’altezza di circa 24 metri e dal quale si gode dell’intero paesaggio circostante, lo splendido lago e le imponenti montagne. Infine, attraverso una scala esterna al castello è possibile raggiungere l’ultimo piano impiegato come location per eventi e matrimoni per via della meravigliosa vista e degli ampi spazi.
Proseguendo la visita al Castello di Malcesine si giunge al piano terra il quale, insieme al piano interrato, custodisce i reperti del Museo di storia naturale. Questo, infatti, è stato ristrutturato nel 2008 per garantire ai visitatori un’esperienza unica nel suo genere. All’interno sono posizionati schermi touch screen e pannelli che consentono di toccare, annusare e ascoltare. In sintesi, un’esperienza interattiva e coinvolgente. L’intero percorso è studiato in modo originale, ogni oggetto è collocato per essere valorizzato grazie anche all’allestimento che incorpora altresì il paesaggio al di fuori delle vetrate. Terminato il percorso è possibile ritornare nel cortile e, attraverso una scalinata, raggiungere la polveriera risalente alla dominazione austriaca, oggi chiamata sala Goethe. Entrando si potranno ammirare i quadri dello scrittore tedesco, realizzate durante il suo soggiorno in Italia. Le opere raffigurano il Castello di Malcesine e il lago di Garda. Per questo motivo nel piccolo giardino al di fuori della sala, in un angolo intimo e suggestivo, vi è un busto dello stesso artista. Per proseguire la visita è possibile salire presso il secondo cortile del Castello di Malcesine chiamato Rivellino da cui si può godere del paesaggio sulla cittadina, sul lago e sul Monte Baldo. Questo luogo, dato il suo immenso fascino, è spesso utilizzato per le celebrazioni di matrimoni. Ritornando al piano terra attraverso una gradinata è possibile ammirare le rimanenze di affreschi probabilmente realizzati sulle mura interne di quella che fu una Cappella Scaligera. Continuando con il tour del Castello di Malcesine, si raggiunge un portone che conduce al cosiddetto Locaòr, un’ampio spazio del periodo preistorico utilizzato durante la stagione calda come teatro. Per questa ragione l’ingresso non è sempre consentito.
Vi sono poi un terzo cortile, posto più in alto nell’area nord del castello e raggiungibile attraverso un portone oltre il quale si trova un pozzo. Sulla sinistra è possibile ammirare un affresco rappresentate la Madonna con Bambino, ritenuto un possibile resto di una cappella. A poca distanza, una scalinata anch’essa del periodo della dominazione austriaca, conduce alla Torre e alla Residenza Scaligera, dunque alla sala congressi.
Giunti al Pozzo sito all’interno del cortile, è possibile entrare nella Residenza. L’entrata conduce i visitatori al piano terra dove sono stati avviati alcuni progetti per realizzare un museo di storia locale. Esso comprenderà anche le installazioni del Museo delle Galere veneziane.
La particolarità di questa zona del Castello Scaligero di Malcesine risiede proprio nella pavimentazione. Infatti, nel sottosuolo sono state realizzati due grossi vani, fornite di illuminazione, circondati da balaustre. Alcuni studiosi che hanno effettuato delle ricerche all’interno delle mura, sostengono che queste aperture fungessero da ingresso alle segrete del castello. Tuttavia non vi sono prove certe sulla loro funzione. Recentemente, inoltre, è stato scoperto che i due vani sotterranei sono collegati attraverso la Torre. A seguito di alcuni lavori effettuati all’interno di quest’ultima struttura è emerso che, la botola presente sulla pavimentazione del primo locale, conducesse proprio a quelle strutture sotterranee.
La Torre
Per accedere alla Torre del Castello di Malcesine è necessario recarsi sul piazzale e percorrere la scalinata adiacente ad essa. Sul lato Nord della costruzione è possibile trovare una prima porta di ingresso che conduce direttamente all’interno della prima stanza. Quest’ultima, in origine, poteva essere raggiunga esclusivamente tramite un ponte esterno. Ad oggi i visitatori possono osservare che, nel punto in cui vi era l’entrata (lato Ovest della Torre) è stata creata una finestra dotata di inferiate.
Un altro dettaglio interessante che si può notare è il cambiamento dei materiali. Infatti, quando venne costruita la Torre dai Longobardi, la sua altezza era ben diversa da quella attuale (circa 30 metri). I lavori di ampliamento della struttura eseguiti successivamente sono ben visibili anche grazie alle modalità di costruzione e ai materiali utilizzati. Sempre dal piazzale è possibile raggiungere il piano superiore della struttura all’interno del quale vi è la Sala Congressi. Questa area fu inaugurata qualche decennio fa, nel 1989. Spesso viene utilizzata per eventi, cerimonie, matrimoni, mostre temporanee, corsi universitari e ha una capienza di 150 persone. Quando non viene utilizzata per questi scopi, la sala può essere visitata dai turisti.
In corrispondenza dell’ingresso del Castello Scaligero di Malcesine, all’interno della Torre, è possibile trovare la scalinata che permette di accedere al piano alto. Questo è costituito da cinque locali. Una curiosità riguardo questa area della costruzione è il graffito, ora rimosso, che fu ritrovato proprio su una delle pareti di una delle stanze: Corrado II 1131. Alcuni storici sostengono che questa scritta fu lasciata poiché la costruzione fu portata a termine durante quell’anno. Infine, la quinta e ultima sala che prende il nome di stanza della Vedetta è caratterizzata da 6 finestre che permettono alla luce di penetrare all’interno e attraversare gli 80 centimetri di spessore delle mura. Nel 1909 furono apportare delle modifiche alla pavimentazione. Essa fu cementata e venne posto al centro della stanza la Campana Comunale (creata nel 1442) la quale fu adornata e impreziosita con impronte di monete.