Duomo di Salò
Situato a ridosso del centro storico, il duomo di Salò è un’imponente struttura religiosa tra le più antiche e importanti della città.
Dedicata a Santa Maria Annunziata, la chiesa venne costruita nel XV secolo per rimodernare e ingrandire una più antica costruzione situata proprio in quel punto.
Il duomo è facilmente raggiungibile in quanto si trova a ridosso del lago ed è quindi inevitabile incontrarlo durante una passeggiata sul lungolago o per le vie del centro di Salò che conducono direttamente alla piazza antistante alla chiesa ed è di estremo interesse per i turisti che visitano la città sia per la sua struttura esterna che per le opere d’arte custodite al suo interno.
Storia
La posa della prima pietra che diede il via alla costruzione della chiesa di Santa Maria Annunziata avvenne il 7 ottobre 1453 come ricorda una lapide murata all’ingresso di sinistra del Duomo e ancora oggi visibile.
Il Duomo di Salò venne costruito sui resti dell’antica pieve della città che aveva però una forma e un posizionamento diverso rispetto a quella che vediamo oggi come dimostrano i più recenti studi effettuati dopo un importante restauro.
Alcuni invece sostengono che la nuova costruzione venne costruita dopo l’abbattimento di un antico tempio di epoca romana, ma questa versione non è mai stata documentata.
Ai tempi della costruzione della chiesa, tutta la città di Salò si trovava sotto la giurisdizione della Serenissima Repubblica di Venezia ed era capitale della Magnifica Patria della Riviera, anche se la decisione di costruire un nuovo edificio religioso avvenne qualche anno prima e più precisamente nel 1418 quando Papa Martino V incaricò un abate benedettino di Brescia di controllare lo stato della struttura dell’antica pieve e, nel caso fosse fatiscente, di procedere con la costruzione di un nuovo edificio.
La costruzione del Duomo di Salò fu affidata all’architetto Filippo delle Vacche, chiamato anche Filippo da Caravaggio, che prese come modello per la costruzione la chiesa di Sant’Anastasia di Verona.
Lo stile architettonico
Costruita in stile tardo gotico, l’opera non fu mai completata come si può notare dalla facciata anteriore rimasta “grezza” e senza abbellimenti se non per il portale in marmo costruito nel 1509 in stile rinascimentale da Antonio della Porta e Gasparo Coirano. Nella parte alta del portale sono presenti i busti di San Pietro e San Giovanni Battista e le teste dei profeti Zaccaria e Geremia.
Nel complesso la chiesa presenta una lunghezza totale di 62 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza.
A completare la struttura architettonica esterna della chiesa è presente il campanile situato sul lato nord dell’edificio alto circa 30 metri.
Il campanile della chiesa venne costruito utilizzando come base quello della chiesa che precedentemente sorgeva in questo luogo e, rispetto alla struttura originaria, ha subito delle successive sopraelevazioni fino all’altezza attuale terminata nel 1555 con la costruzione del cupolino ben visibile da qualsiasi parte del golfo di Salò.
Gli interni
Se l’esterno può far sembrare la chiesa di poca importanza, gli interni sono l’esatto opposto. Il duomo di Salò è stato costruito a tre navate divise tra loro da due file di pilastri composte 8 colonne e 4 mezze colonne poste come apertura e chiusura delle due file.
Le navate laterali hanno un’altezza di 14 metri mentre quella centrale è alta 22 e tutte e tre hanno una lunghezza di 45 metri.
La lunghezza totale del duomo viene completata dal presbiterio ed i suoi 17 metri di lunghezza e 11 di altezza e sovrastata dalla splendida cupola decorata di 43 metri di circonferenza.
Oltre allo stile architettonico, ciò che affascina i visitatori che entrano per la prima volta nella chiesa sono le opere d’arte custodite al suo interno.
L’importanza storica e culturale di questa costruzione è tale che dal 1974 è stato classificato come Monumento Nazionale. Questo è stato possibile anche per gli inestimabili dipinti custoditi al suo interno e tra i più importanti ricordiamo la “Madonna tra i santi Bonaventura e Sebastiano” e “Sant’Antonio da Padova e un donatore” del Romanino, il “Compianto sul Cristo morto e Simboli degli Evangelisti” di Zenone Veronese ed altre importanti opere del Moretto e di Paolo Veneziano.
Tra gli altri importanti abbellimenti presenti nella chiesa di Salò ci sono Il Crocefisso, L’Ancona e l’Organo.
Il crocefisso
Quello che più di tutti si distingue è lo stupendo Crocefisso di Giovanni Teutonico. Scolpito nel legno, il Crocefisso venne commissionato dal Comune di Salò il 6 luglio 1449 e venne collocato sopra l’arco trionfale. Nel 1979 venne sottoposto ad un importante restauro per riportarlo alle sue originali condizioni.
L’Ancona
Alle spalle dell’altare è posizionata l’Ancona di Salò, un’opera lignea composta da due parti: la struttura a due piani a dieci nicchie e le statue custodite al suo interno. La prima venne costruita nel 1476 da Bartolomeo da Isola Dovarese, dopo di che i lavori vennero interrotti. Solo 23 anni dopo il comune decide di riprendere i lavori di costruzione per completare l’ancona commissionando la realizzazione delle statue allo scultore Pietro Bussolo che le ultimò nel 1504. Nella nicchia posizionata al centro della fila inferiore è collocata la statua che raffigura la Madonna in Trono, mentre nella nicchia immediatamente sopra si trova la statua del Cristo Risorto. Le altre nicchie invece sono riempite con le sculture raffiguranti i santi a cui sono dedicate le chiese dipendenti dall’antica pieve di Salò.
L’organo
A rendere più armoniose le celebrazioni religiose che si svolgono nel Duomo di Salò, ci pensa il favoloso suono dell’organo a canne che si trova sull’altare.
Il primo organo posseduto dalla chiesa di Santa Maria Annunziata risale al 1489 e venne costruito dal mastro organaro Baldassare Teutonico.
57 anni dopo si decise di costruire un nuovo organo in sostituzione a quello precedente. Stavolta per l’incarico venne assegnato a Giovanni Antegnati da Brescia.
Nel corso degli anni l’organo della chiesa subì numerose modifiche come la cantoria realizzata da Bartolomeo Otello e le ante ad opera di Palma il Giovane e di Antonio Vassillacchi.
Un organo antico e prezioso come questo non passa di certo inosservato agli occhi degli esperti. Per questo motivo nel 1957 venne sottoposto al vincolo di tutela da parte della Soprintendenza ai Beni Artistici in modo da conservarne la struttura e l’importanza storica.