Chiesa di San Zeno di Bardolino
Situata verso la parte alta del comune di Bardolino, la chiesa di San Zeno è un piccolo ed antico edificio di culto cattolico dedicato, come dice il nome stesso, a San Zeno.
La chiesa carolingia di San Zeno, secondo una tradizione oggi non verificabile, sarebbe documentata per la prima volta nell’807 tra i possessi dell’abbazia di San Zeno. L’edificio conserva la struttura originaria del IX secolo: l’esterno marginalmente alterato da interventi seicenteschi e dall’addossarsi delle case, è semplicissimo e caratterizzato dall’accentuato slancio del tiburio.
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Sulla data di costruzione della chiesa non ci sono fonti certe. Alcuni documenti parlano della chiesa nel 1014, questo significa che deve essere stata eretta prima di quella data, probabilmente nella seconda metà del IX secolo. Questo può essere confermato anche dalla presenza di un documento dell’807 dove si legge la donazione alla chiesa di San Zeno di Bardolino di alcuni beni da parte di Re Pipino (re dei longobardi e figlio di Carlo Magno).
La chiesa è sempre stata gestita dai cappellani fino al XIII secolo quando la chiesa entrò in stato di semi-abbandono. Torna ad essere aperta al pubblico solo nella seconda metà del XIX secolo ed attualmente è di proprietà del comune di Bardolino.
La struttura non è molto conosciuta ai turisti in quanto lontana dal lungolago di Bardolino, zona maggiormente visitata, e per il fatto che esternamente non mostra alcun segno particolare. Questo fa si che si mimetizzi tra le case restando molte volte inosservata agli occhi dei passanti.
Anche se esternamente non mostra segni particolari, in realtà la chiesa di San Zeno di Bardolino è una delle più interessanti chiese dell’epoca carolingia del nord Italia.
L’importanza di questo luogo di culto, è anche dato dal fatto che è riuscito a resistere al terribile terremoto del 1117 che colpì la zona e fece crollare molti edifici tra cui molte chiese simili a questa.
La struttura e le decorazioni artistiche
La chiesa di San Zeno di Bardolino è stata costruita con una pianta a croce latina con pavimento in pietra e volte a botte che poggiano direttamente sui muri della struttura che presentano un articolato sistema decorativo. L’arco trionfale e la navata sono sorretti da tre coppie di colonne in marmo rosso sormontate da capitelli di imitazione corinzia salvo uno romano appartenente alla colonna a sinistra del presbiterio e il corrispondente alto-medievale che lo imita.
La decorazione pittorica, riconducibile ad una campagna unitaria realizzata in fase con l’edificazione è tuttora visibile in alcune parti dell’edificio come nel coro, nel transetto e soprattutto nei bracci laterali dove sono state ricavate due nicchie in cui sono ben conservati alcuni affreschi originali dell’epoca, ancora visibili nonostante i segni del tempo che li hanno in parte rovinati.
I due affreschi rappresentano rispettivamente San Pietro da una parte e la Madonna su un trono con il bambino dall’altra.